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| Holy Saturday: silence and the tomb |
Jesus and I miss my love ones; there is no Eucharist : the empty tabernacle is a blow to the heart.
And for a little, but enough to make me understand what my life would be if it was not always so.
So I like to say, we are now paused.
Jesus rested in the tomb, each type of task is finished is dead, it seems there is nothing more to do.
As the silence surrounds the meaning of the word, so the break preserves the meaning of the action.
The act without pausing to action devalues himself; to any kind of act : even the Church to action.
If you stop working when you do not know what to do and you get the fear of emptiness and nothing you seem so interesting and 'full' as they work, it means that you are already poisoned.
So it is with the Church; when to close the oratory, do not meet , do not pray, do not celebrate just seems empty, then it means that the Church already lost the meaning of what he does.
If life is music, music is rhythm and pauses.
Holy Saturday teaches us to take breaks: break in relations with others, break with his own anxieties, fun and rest break in, break even in prayer.
On the seventh day God created the rest and pause.
For our lives and for our faith this teaching of Holy Saturday is not trivial.
[Cliccate read more per vedere il testo originale in lingua italiana...]
Il Sabato santo è il giorno in cui ciascuno di noi sosta davanti a quel sepolcro e ricorda anche tutti i propri cari che riposano come lui in quello stesso luogo; è un giorno di silenzio e di assenza.
Gesù e i miei cari mi mancano; non c’è l’Eucaristia: quel tabernacolo vuoto è un colpo al cuore.
E’ per poco, ma basta per farmi capire cosa sarebbe la mia vita se fosse sempre così.
Allora mi piace dire: oggi siamo in pausa.
Gesù riposa nel sepolcro, ogni tipo di attività è terminata: è morto, sembra non ci sia più niente da fare.
Come il silenzio racchiude il senso della parola, così la pausa custodisce il significato dell’azione. L’agire senza pause toglie valore all’agire stesso; ad ogni tipo di agire: anche all’agire della Chiesa. Se quando smetti di lavorare non sai cosa fare e ti viene la paura del vuoto e nulla ti sembra così interessante e ‘pieno’ quanto il lavoro, vuol dire che sei già avvelenato.
Così è per la Chiesa; quando chiudere l’oratorio, non fare incontri, non pregare, non celebrare sembra semplicemente il vuoto, allora vuol dire che la Chiesa ha già perso il significato di quello che fa.
Se la vita è musica, la musica è ritmo e pause.
Il Sabato santo ci insegna a fare le pause: pausa nei rapporti con gli altri, pausa con le proprie angosce, pausa nel divertimento e nel riposo, pausa persino nella preghiera.
Il settimo giorno Dio creò il riposo e la pausa.
Per la nostra vita e per la nostra fede questo insegnamento del Sabato santo non è banale.
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